Capitale della Lituania, Vilnius si trova nella parte sud-est del paese, vicino al confine con la Bielorussia, bagnata da due fiumi Neris e Vilnia, la città si trova ad oltre 300 km dal mare, Vilnius è la città più popolata del paese con i suoi 560.000 abitanti.
Oltre ad essere considerata il principale centro economico della Lituania, Vilnius conserva un centro storico, tra i meglio conservati in Europa, ricco di opere d’arte in stile barocco e rinascimentale, ciò le ha valso l’iscrizione tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
L’area dove oggi sorge Vilnius era già abitata a partire dal 2000 a.C. La città fu fondata dal granduca Gediminas nel 1323 dopo che ebbe una visione in sogno, almeno così narra la leggenda. Già nel XVI, Vilnius era considerata una delle città più importanti di tutta l’Europa. I sovrani lituani, che nello stesso tempo erano anche sovrani della Polonia, l’abbellirono di palazzi in stile tardo gotico e rinascimentale. Nei secoli XVII e XVIII la città subì pestilenze e guerre che la portarono ad un lento ma inesorabile declino.
Vilnius fu devastata durante la Prima Guerra Mondiale, in quel periodo dovette anche subire la guerra tra i bolscevichi russi, lituani e polacchi, dal 1922 entrò a far parte della Polonia. Nel 1939 la città passò sotto controllo sovietico e nel 1941 fu occupata dai nazisti, nel 1944 ritornò nuovamente in mano sovietica. Solo nel 1991 fu dichiarata l’indipendenza della Lituania e Vilnius divenne la capitale del nuovo stato.
Vilnius è una città cosmopolita con esempi di architettura molto varia, dove però gli edifici barocchi sono i più presenti. Per orientarsi durante la visita dobbiamo sapere che Vilnius si divide in due parti, la parte vecchia, Senamiestis (Città Vecchia) e la parte nuova Naujamiestis (Città Nuova). La parte più antica è quella più interessante ed è anche quella che è entrata a far parte dei luoghi protetti dall’UNESCO.