Riga, la capitale e più importante città della Lettonia, è anche la città più grande e popolosa delle tre repubbliche Baltiche, con oltre 700 000 abitanti ospita circa un terzo della popolazione della Lettonia. La città, situata lungo il mar Baltico, sorge in corrispondenza della foce del fiume Daugava.
Il centro storico di Riga appartiene al patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, in quanto è formato da interessanti edifici costruiti in numerosi stili architettonici, tra questi spiccano quelli in Jugendstil (Art Nouveau) e le costruzioni in legno risalenti al XIX secolo. Riga viene chiamata anche la Parigi del nord, per lo stile Liberty di alcuni suoi edifici e per i locali notturni, come bar e pub, aperti fino a tarda notte che ricordano molto la capitale francese.
Riga ha subito, durante i secoli, un’importante influenza economica e culturale da parte del popolo tedesco che le ha permesso di avvicinarsi alla cultura occidentale. La nascita della città risale al 1201 quando il vescovo tedesco Alberto (Albrecht von Buxthoeven) vi giunse da Brema, con il pretesto di cristianizzare la parte pagana della Livonia. Con l’astuzia, ma soprattutto con il ricatto, il clero tedesco riuscì ad espandersi per tutta l’odierna Lettonia, grazie anche al supporto dell’Ordine Teutonico e dei Cavalieri Portaspada.
Nello stesso secolo, Riga divenne un’importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica che favorì il commercio tra i balti, i tedeschi, i finni, gli scandinavi e gli slavi, portandola a diventare il porto più importante sulle rive del fiume Daugava. Di conseguenza, nel 1282, la città si unì alla Lega Anseatica che aveva lo scopo di favorire il commercio con le città straniere.
Il massimo splendore, la città di Riga, lo raggiunse nel XVI secolo diventando un importante centro di riferimento economico e politico di tutto il territorio baltico. Nel periodo durante la guerra di Livonia (1558-1583) la città fu insignita del titolo di Libera Città Imperiale all’interno del Sacro Romanao Impero, ma con la fine della guerra il territorio lettone fu conquistato dai polacchi. Dal 1621 al 1710, grazie alla guerra tra Polonia e Svezia, Riga appartenne al Regno di Svezia e ancora una volta godette di un altro periodo di prosperità, durante il quale il re svedese Gustav II Adolf le dette il titolo di seconda città svedese.
Nel 1710, durante la famosa Guerra del Nord combattuta dalla Russia con i suoi alleati contro la Svezia, Riga dovette subire l’assedio delle truppe zariste, che si concluse con la capitolazione della città e il suo passaggio sotto l’Impero Russo. Il porto di Riga divenne uno dei più importanti di tutta la Russia. Sotto lo Zar, Pietro il Grande, la città sviluppò l’arte della musica, della letteratura, della scultura e della pittura a scapito però di importanti libertà che il popolo lettone aveva goduto sotto il dominio svedese. Nel 1812 per prevenire l’attacco delle truppe napoleoniche, Riga fu data alle fiamme per decisione del governatore russo e questo portò alla distruzione della zona periferica, dove vi erano le abitazioni dei poveri cittadini lettoni. A causa di forti migrazioni, i tedeschi diventarono una minoranza rispetto ai lettoni e ai russi, ma mantennero posizioni sociali e politiche di rilievo, infatti la lingua ufficiale rimase il tedesco fino al 1891, poi divenne il russo.
Al termine della Prima Guerra Mondiale, nel novembre 1918, la Lettonia divenne una repubblica indipendente, con capitale Riga. L’indipendenza lettone terminò nel 1940 quando il paese e la sua capitale furono occupate dall’Armata Rossa, tra il 1941 e il 1944 fu occupata dai tedeschi, per poi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, diventare parte dell’Unione Sovietica. Con la fine dell’Unione Sovietica, nel 1991, la Lettonia divenne una repubblica democratica indipendente.