Il Parco Nazionale del Connemara (Connemara National Park), situato nella contea di Galway nel cuore dell’Irlanda occidentale, si estende per quasi 3 000 ettari (2 957 ettari) di pittoresche montagne, distese di torbiere, brughiere e prati. Alcuni monti del parco, in particolare il Benbaun, il Bencullagh, il Benbrack e il Muckanaght, fanno parte della famosa catena montuosa “Twelve Bens”.
Glanmore (che in gaelico significa “ampia valle”) costituisce il centro del parco. Da qui, il fiume Polladirk scorre attraverso una bellissima gola, fino a sud della fattoria di Kylemore.
È possibile accedere al Parco dal villaggio di Letterfrack, verso Clifden. Il Parco del Connemara è aperto tutto l’anno, mentre il Centro Informazioni per i visitatori è aperto da metà marzo alla fine di ottobre. Nel Centro Informazioni è esposto lo sviluppo del paesaggio del Connemara nell’arco di diecimila anni, utilizzando plastici e cartelloni di grandi dimensioni, informazioni sul patrimonio locale, sale da tè, e spettacoli audiovisivi. All’interno del Parco sono inoltre disponibili aree per picnic, giochi per bambini, itinerari di trekking e sentieri naturalistici.
Il Parco del Connemara gode di un clima mite, grazie all’influenza dell’oceano Atlantico, Le precipitazioni sono abbondanti, con una media annua di 1 600 mm di pioggia e 250 giorni di pioggia all’anno.
L’obiettivo del Parco è quello di conservare e preservare il paesaggio, gli animali e le piante del Connemara. Molte delle terre che fanno parte del Parco erano proprietà dell’abbazia di Kylemore e della scuola industriale di Letterfrack, il rimanente delle terre apparteneva a privati. Oggi le terre del parco sono tutte di proprietà dello stato irlandese.
Gli edifici che ospitano il Centro Informazioni erano un tempo le fattorie di proprietà della scuola industriale di Letterfrack, e l’ufficio di amministrazione del Parco era l’infermeria della scuola, questi edifici risalgono al 1890.
Molte delle torbiere del Parco erano comunemente utilizzate quali fonti di combustibile, e ancora oggi è possibile riconoscere vecchi cumuli di torba mai utilizzati. In passato queste terre venivano utilizzate per l’agricoltura, principalmente quali pascoli per il bestiame e le pecore. In alcune delle pianure più fertili venivano coltivati ortaggi. Oggi giorno queste aree sono facilmente riconoscibili grazie ai rilievi e agli avvallamenti delle antiche coltivazioni.
Nel Parco possono essere osservati molti resti della presenza umana, i più antichi dei quali sono delle tombe megalitiche che risalgono a quattromila anni fa, situate nella parte settentrionale del Parco. Vi è poi un cimitero dell’inizio del diciannovesimo secolo su cui si hanno pochissime informazioni. Dello stesso periodo è Tobar Mweelin, una sorgente che alimentava il Castello di Kylemore intorno al 1870 e che è ancora in uso al giorno d’oggi. Nella parte settentrionale del Parco è possibile inoltre riconoscere alcuni tratti della vecchia strada per Galway, iniziata più di un secolo fa, mentre altri tratti sono nascosti dalla vegetazione. Le rovine di case, forni da calce, recinti per le pecore, antichi canali di scolo e dei vecchi muretti, si trovano in varie aree del Parco, e testimoniano un importante presenza umana e un vasto uso di queste terre in passato.
FLORA
Le torbiere e le brughiere tipiche dell’ovest sono i tipi di vegetazione predominanti nel Parco. Le torbiere situate nelle zone più basse, sono generalmente terreni molto umidi. I versanti delle montagne sono ricoperti da diverse specie di erica, di cui il brugo e l’Erica tetralix sono le più comuni. La pianta più diffusa nel parco è probabilmente la festuca azzurrache cresce in fitti cespugli, particolarmente nelle torbiere e che, per gran parte dell’anno, conferisce una colorazione tipica al paesaggio. Le piante insettivore formano parte integrante della vegetazione di torbiera. Piante del genere Drosera e Pinguicola catturano e digeriscono gli insetti con le loro foglie per trarne sostanze nutritive, scarseggianti nelle torbiere. Tra le altre piante tipiche delle torbiere troviamo pedicolari, eriofori, bozzoline, narteci, orchidee, mortelle ed una varietà di muschi e licheni, compreso lo sfango.
Quando le piante di torbiera muoiono si decompongono solo in parte, principalmente a causa delle abbondanti precipitazioni. Ciò che rimane di queste piante si accumula strato su strato, venendo così a formare la torba. Gli strati più profondi di torba si trovano circa 5 metri sotto il livello del suolo. La storia della vegetazione di questa zona è custodita nei granelli di polline conservati nelle torbiere. Grazie all’identificazione dei diversi granelli di polvere è possibile sapere quali tipi di piante crescevano qui in passato. Nella torba sono inoltre conservati i resti di ceppi di pini, alcuni dei quali risalgono a quasi 4 000 anni fa.
Molte delle piante più comuni del Parco sono tipiche del clima temperato dell’Irlanda. Tuttavia, in alta montagna è possibile trovare alcune specie di piante più rare, tipiche delle zone più fredde dell’Europa e dell’Artico, quali una specie di sedo, il Sedum roseum, la sassifraga viola, la sassifraga stellata e l’ossalide. Nel Parco si trovano anche piante della Spagna e del Portogallo, in particolare la Pinguicola lusitanica e la Daboecia cantabrica, della famiglia delle Ericacee e la Saxifraga umbrosa.
FAUNA
L’avifauna del Parco è varia: pispole, allodole, saltimpali, fringuelli, pettirossi, scriccioli sono solo alcuni degli uccelli più comuni che si possono trovare. Spesso si possono incontrare anche uccelli predatori, tra i quali il più comune è il gheppio, e più raramente sparvieri, smerigli e falchi pellegrini. In inverno si riscontra un aumento del numero di alcuni uccelli stazionari, quali la beccaccia, il beccaccino, lo storno, il tordo beccaccino, la tordella, e degli uccelli migratori più comuni quali il tordo sassello, la cesena e la peppola (o fringuello di montagna).
La particolare natura e le abitudini notturne di alcuni mammiferi li rendono più difficili da trovare, ma le loro tracce spesso ne rivelano la presenza. L’uso di alcuni percorsi abituali da parte del tasso può permettere l’individuazione della sua tana, specialmente nei boschi. Mucchietti di gusci di noce e semi rosicchiati indicano la presenza di topi di campagna, numerosi in tutto il Parco.
Un tempo le colline del Connemara erano popolate da cervi che si estinsero però 150 anni fa a causa della presenza umana. Attualmente si sta cercando di reintrodurre il cervo nobile nel Connemara, e all’interno del Parco è già stato inserito il nucleo di un branco. L’obiettivo principale di questo progetto è di aiutare a preservare il cervo nobile irlandese. Il più grande mammifero del Parco è il pony del Connemara. Sebbene si tratti di un animale domestico, esso fa ormai parte del paesaggio della regione. È stato introdotto un branco di pony del Connemara purosangue per collaborare alla conservazione di questa razzaequina davvero unica. Alcuni esemplari di questo branco possono essere osservati al Centro Informazioni.
GEOLOGIA
Le rocce del Parco Nazionale del Connemara sono rocce metamorfiche tipiche della zona dei “Twelve Bens”. Le cime delle montagne sono per la maggior parte di quarzite molto resistente, mentre i versanti sono composti di scisti e marmo grigio meno resistenti. Queste rocce sono il risultato di sedimentazioni depositate su una piattaforma marina in un periodo compreso tra i 700 e i 550 milioni di anni fa. I sollevamenti della crosta terrestre trasformarono questi sedimenti in scisti cristallini che formano la base di un’estesa catena montuosa. Queste rocce furono poi portate in superficie da sollevamentied erosioni a livello locale.
L’ultima glaciazione, terminata circa 10 000 anni fa, determinò la conformazione finale del territorio, lasciando depositi circoscritti di sabbia e ghiaia, argilla contenente detriti rocciosi e massi erratici. Queste caratteristiche hanno influenzato in modo determinante il tipo di flora oggi presente nel Parco.