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Pacific Ocean, Easter Island, Chile. Author and Copyright Marco Ramerini

Isola di Pasqua: le coste dell’Isola di Pasqua

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Sperduta nell’Oceano Pacifico meridionale, l’Isola di Pasqua è un luogo affascianante da tutti i punti di vista. L’isola di Pasqua è una delle isole abitate più isolate al mondo. Il suo isolamento la rende difficilmente raggiungibile. Infatti ci vogliono quasi 6 ore di volo da Santiago del Cile o da Tahiti. L’isola è piccola, ha una superficie di 163,6 chilometri quadrati, misura circa 24,6 km di lunghezza e  12,3 km nel suo punto più largo, la sua forma è triangolare. Le coste dell’Isola di Pasqua hanno un estensione di circa 70 km.

Le coste dell’isola di Pasqua sono selvagge e aspre formate da rocce vulcaniche battute dalle onde dell’Oceano Pacifico. In certe giornate in alcuni punti le onde sono impressionanti rimarcando la sensazione di isolamento in cui si trova l’isola.

Lungo la costa è possibile ammirare anfratti e grotte oltre che a numerose piattaforme di moai abbattuti. I cavalli allo stato brado sono un altra caratteristica dell’isola.

LE SPIAGGE DELL’ISOLA DI PASQUA

Lungo le coste dell’isola si trovano solo due spiagge, entrambe situate lungo la costa settentrionale: la splendida spiaggia di Anakena e la vicina e piccola spiaggia di Ovahe. Secondo la tradizione orale degli isolani la spiaggia di Anakena viene indicata come il luogo del primo sbarco umano nell’Isola di Pasqua. Qui infatti giunse Hotu Matu’a, un capo polinesiano che guidò un gruppo di colonizzatori polinesiani e fondò il primo insediamento umano nell’isola.

Le prime due spedizioni europee che raggiunsero l’Isola di Pasqua arrivarono lungo la costa settentrionale dell’isola. L’esploratore olandese Jacob Roggeveen fu il primo europeo a scoprire l’isola, ciò avvenne il 5 aprile 1722, in quell’anno il 5 aprile era la domenica di Pasqua per questo l’isola fu così chiamata. Quasi cinquanta anni dopo, il 15 novembre 1770, giunsero sull’isola due navi spagnole, la San Lorenzo e la Santa Rosalia, sotto il comando del Capitano Don Felipe Gonzalez de Ahedo. Anche gli spagnoli arrivarono sulla costa settentrionale, ma con delle scialuppe fecero il periplo di tutta l’isola.

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