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Ferrara: mirabile esempio di città pianificata nel rinascimento

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Situata nella pianura emiliana lungo le sponde del ramo del Po di Volano, la città di Ferrara conserva quasi intatto il suo centro storico, ricco di edifici medievali e rinascimentali.

Capitale del ducato degli Estensi, Ferrara crebbe nelle vicinanze di un guado sul fiume Po, e divenne un importante centro artistico e intellettuale che attrasse le più grandi menti del rinascimento italiano nei secoli XV e XVI. A Ferrara lavorarono Piero della Francesca, Jacopo Bellini e Andrea Mantegna che decorarono il palazzo della casa d’Este.

Il concetto umanista di “città ideale” nacque e fu realizzato qui, a partire dal 1492, da Biagio Rossetti in accordo con il principio della prospettiva. La realizzazione di questo progetto segnò la nascita della moderna pianificazione urbanistica e influenzò gli sviluppi architettonici e urbanistici seguenti.

Nel 1995 il centro storico di Ferrara (Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po) è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei luoghi patrimonio mondiale dell’umanità, come mirabile esempio di città pianificata nel rinascimento che ha conservato intatto il suo centro storico.

CASTELLO ESTENSE

Il Castello Estense, chiamato anche Castello di San Michele, è il più importante monumento della città di Ferrara, la struttura difensiva è a pianta quadrata, con imponenti torri ai lati (Torre Marchesana, Torre di Santa Caterina, Torre di San Paolo e Torre dei Leoni), ed è circondato completamente da un fossato pieno d’acqua.

Nel 1385, una pericolosa rivolta popolare, convinse Niccolò II d’Este della necessità di costruire un forte per la sicurezza sua e della sua famiglia: fu così che cominciò la costruzione del Castello di San Michele. Di questo primo periodo sono i fossati, i ponti e le torri. Un passaggio coperto, ancora oggi esistente, univa il Castello al Palazzo Ducale (oggi Palazzo Municipale).

Nei secoli successivi, il palazzo fu usato come residenza della corte e fu arricchito da un tetto a terrazza sopra le torri, da balconi di marmo e dai magnifici appartamenti. All’abbellimento della residenza dei Duchi lavorarono artisti di fama come Piero della Francesca, Girolamo da Carpi, e il Bastianino.

Tra gli ambienti più belli sono il Corridoio dei Baccanali, la Loggia degli Aranci, la Sala del Cordolo, le cucine cinquecentesche, la Sala dell’Aurora, la Saletta dei Giochi, la Cappella di Renata di Francia (Cappella Ducale), meraviglioso è il Salone dei Giochi con affreschi di Sebastiano Filippi della metà del XVI secolo. Nei sotterranei del castello sono visitabili anche le antiche prigioni.

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CATTEDRALE DI SAN GIORGIO

La cattedrale, dedicata a San Giorgio, fu iniziata nel XII secolo, essa ha i segni di ogni periodo storico che ha attraversato la città. L’enorme facciata, una particolare struttura con tre cuspidi, fu iniziata, nella parte inferiore, in stile romanico. La parte superiore, iniziata alcuni decenni dopo, è in stile gotico e introduce ad un magnifico giudizio universale scolpito da un anonimo, posto sopra la “loggia”. Nella piazza Trento e Trieste è l’imponente campanile in marmo bianco e rosa, lavoro (non finito) attribuito a Leon Battista Alberti.

L’interno della cattedrale era in origine a cinque navate, ma all’inizio del XVIII secolo vennero impiantate le tre navate attuali. Numerose sono le opere d’arti presenti nella cattedrale, tra cui statue e dipinti. Nell’abside si trova un affresco cinquecentesco del Giudizio Universale del Bastianino, e un coro ligneo eseguito, a cavallo tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, da Bernardino Canozzi e Rizzardo delle Lanze.

Molte delle opere della cattedrale sono oggi custodite nel vicino Museo del Duomo, ospitato nella chiesa di San Romano, qui si trovano arazzi fiamminghi, sculture, dipinti, tra cui le due tavole a tempera quattrocentesche (San Giorgio e l’Annunciazione) di Cosmè Tura, che erano le ante dell’organo della cattedrale. Ma il pezzo più conosciuto è la scultura di Jacopo della Quercia che rappresenta la Madonna della Melagrana (1408).

PALAZZO DEI DIAMANTI

Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara è uno dei più importanti palazzi della città e certamente l’edificio più pregevole della cosiddetta “addizione Erculea”, un allargamento della città con la conseguente erezione di una nuova cinta bastionata lunga circa 9 km.

L’immensa opera fu voluta dal duca Ercole I d’Este e realizzata da Biagio Rossetti, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, ciò porterà all’edificazione di una nuova città rinascimentale. Il Palazzo dei Diamanti si trova proprio all’incrocio tra la due vie principali della nuova città rinascimentale, Corso Ercole I e Corso Porta a Mare/Corso Biagio Rossetti.

Questo palazzo, fu costruito, tra il 1493 e il 1503, dall’architetto ferrarese Biagio Rossetti, e fu il palazzo di Sigismondo d’Este, fratello del duca. Il rivestimento esterno del palazzo è formato, in modo singolare, da oltre 8500 bugne di pietra a forma di diamante.

Al suo interno si trovano oggi la Pinacoteca Nazionale, dedicata ad opere di pittura dal medioevo al XVIII secolo (vi si trovano opere di artisti del calibro di Andrea Mantegna, Serafino da Modena, Gentile da Fabriano, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Benvenuto Tisi da Garofalo, Bastianino, Vittore Carpaccio, Vicino da Ferrara e Michele Pannonio), e la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, usata come spazio espositivo per mostre temporanee.

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