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L’arcipelago delle isole Tuamotu è un grande gruppo di isole della Polinesia Francese formato quasi escusivamente da atolli. Gli atolli sono piatte isole di corallo che includono al loro interno vaste lagune. Queste isole erano in origine formate da alte cime vulcaniche, come quelle come quelle che si possono vedere a Tahiti e Moorea. Ma con il passare dei millenni sono lentamente state erose lasciando visibile la forma dell’antica isola vulcanica, oggi circoscritta dalla barriera corallina.
Nelle Tuamotu, a 450 km a nord est di Tahiti, tra gli atolli di Toau, Niau, Faaite, Raraka e Kauehi, si trova l’atollo di Fakarava. L’isola è molto famosa tra gli appassionati subacquei per le sue spettacolari barriere coralline e per la ricchezza di pesce. Quest’atollo è tra i più grandi delle Tuamotu, misura infatti 60 km di lunghezza e 21 km di larghezza massima. La superficie di terra dell’atollo è di soli di 16 km², ma la sua laguna è la seconda più grande di tutta la Polinesia francese (dopo quella di Rangiroa) e si estende per 1.121 km².
UNA GRANDE LAGUNA RETTANGOLARE
L’atollo, che ha una forma rettangolare, ha due “passe”, cioè due aperture che collegano la laguna interna con l’Oceano Pacifico. La “passe” più grande, quella di Garuae, si trova a nord vicino all’aeroporto e al villaggio principale di Rotoava. Questa apertura è la più grande tra tutti gli atolli della Polinesia Francese. Mentre all’estremità meridionale dell’atollo dovè il piccolo villaggio di Tetamanu si trova un “passe” più piccola, quella di Tumakohua o Tetamanu.
Sembra che il famoso “Bleu Matisse” sia nato dopo una visita del pittore francese all’atollo di Fakarava. Nella sua visita all’atollo Henri Matisse fu colpito dalle infinite sfumature di blu della laguna. Se visitate l’isola sarete anche voi impressionati dalle tonalità di blu della laguna.
Non è certo quando i primi polinesiani giunsero nell’isola, ma già c’erano quando arrivarono i primi europei. Il primo europeo ad arrivare nell’atollo di Fakarava fu l’esploratore russo Fabian Gottlieb von Bellingshausen. Le sue navi, Vostok e Mirni, giunsero all’atollo il 17 luglio 1820. Gli abitanti di Fakarava furono evangelizzati dal sacerdote francese Honoré Laval nel 1849. Nell’isola si trovano due antiche chiese: la chiesa di Rotoava fondata nel 1850 e quella di Tetamanu che risale al 1874 e che ha la particolarità di essere stata costruita in corallo.
RISERVA DELLA BIOSFERA DELL’UNESCO
Nel 2016, Fakarava è stata integrata nella riserva della biosfera dall’UNESCO creata nel 1977. Questa riserva è formata da 7 atolli corallini: Aratika, Fakarava, Kauehi, Niau, Raraka, Taiaro e Toau. Nella laguna dell’isola si trovano spettacolari formazioni coralline, mentre sulla terraferma ci sono animali e piante endemiche. Anche il patrimonio culturale dell’atollo è ricco, vi si trovano resti archeologici tra cui alcuni marae, cioè antichi templi polinesiani.
L’economia di Fakarava è essenzialmente basata sul turismo. Altre attività sono la pesca del cetriolo di mare e l’allevamento delle famose perle tahitiane. L’isola nel 2018 è stata raggiunta dal cavo sottomarino Natitua che permette la connessione ad internet ad alta velocità.
COME ARRIVARE
L’atollo dispone di un aeroporto con frequenti voli diretti con l’isola di Tahiti. Il tempo di volo necessario per percorrere i circa 450 km tra Tahiti e Fakarava è di poco più di un ora. Nell’isola si trovano diverse strutture alberghiere gestite dalla popolazione locale.