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Ragusa si trova su un altopiano (a circa 500 mslm) nella zona sud orientale della Sicilia. La città è composta da due nuclei: Ragusa Superiore, che è la parte moderna, e Ragusa Ibla, la parte antica, ricca di vecchi edifici. Ragusa Ibla è stata dichiarata nel 2002 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO assieme alle altre città barocche della Sicilia (Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa Ibla e Scicli). Secondo l’UNESCO le città del Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura finale dell’arte barocca in Europa.
Ragusa fu ricostruita dopo il distruttivo terremoto che colpì questa parte della Sicilia nel 1693, la sua ricostruzione venne fatta seguendo lo stile dell’epoca, il barocco. A seguito di questa ricostruzione la città si dotò di importanti edifici barocchi come il Duomo di San Giorgio, progettato da Rosario Gagliardi. Oltre 50 sono gli edifici di culto in stile barocco presenti nel quartiere antico di Ragusa, la cosidetta Ragusa Ibla. Solo la maestosa cattedrale di San Giovanni Battista, anch’essa in stile barocco, si trova ad ovest del nucleo antico della città.
Nella parte più moderna della città, la cosiddetta Ragusa Superiore, l’edificio più rappresentativo è certamente la cattedrale di San Giovanni, che si trova nella piazza omonima. La chiesa, fu costruita tra il 1706 e il 1760, e presenta una bella facciata barocca riccamente decorata, un imponente portale e un campanile a cuspide. Da vedere, all’interno, le pregevoli decorazioni in stucco delle cappelle ottocentesche. Sul retro della chiesa si trova la Casa Canonica, bell’edificio barocco alleggerito da diverse finestre balconate. Percorrendo via Roma in direzione di piazza della Libertà, si raggiunge il Museo Archeologico Ibleo, che conserva i reperti archeologici degli scavi compiuti nella provincia ragusana.
Ci si dirige quindi alla chiesa di Santa Maria delle Scale in via XXIV Maggio. Ricostruita dopo il terremoto, ha avuto salvi il portale, un bel pulpito gotico e il campanile. All’interno sono degni di nota gli archi di tipo gotico e rinascimentale e un’immagine cinquecentesca della Vergine, opera in terracotta della scuola dei Gagini. Dal terrazzo antistante la chiesa inizia la scalinata (circa 250 gradini), che, a rampe, raggiunge Ragusa Ibla. Qui, nell’antico nucleo cittadino di Ragusa Ibla, si incontra la seicentesca chiesa del Purgatorio con portale barocco. L’interno, a tre navate conserva una grande tela di Francesco Manno “Le anime purganti”.
Addentrandosi all’interno delle viuzze della vecchia Ragusa, si giunge quindi alla basilica di San Giorgio, esempio imponente di barocco siciliano, posta sull’alto di una monumentale scalinata d’accesso, che presenta una facciata elaborata ricca di colonne e di elementi decorativi, fu ultimata nel 1775 su disegno di Rosario Gagliardi. La parte centrale, leggermente convessa, culmina in una cella campanaria. Sulle tre navate svetta una cupola ottocentesca alta piu di 40 metri e sorretta da 16 colonne. Nonostante gli elementi architettonici appartengano a epoche diverse (la scalinata e la cupola sono posteriori alla chiesa) l’insieme risulta straordinariamente armonioso. All’interno troviamo 13 vetrate istoriate rappresentanti i Martiri di San Giorgio, dei dipinti da Vito D’Anna, uno splendido altare in pietra cinquecentesco opera dei Gagini; in sacrestia, una bella pala di altare, notevoli sculture di scuola gaginesca e un ricco Tesoro del Santo.
In piazza Pola, la chiesa di San Giuseppe presenta una facciata molto simile a quella della basilica di San Giorgio, ed è per questo attribuita al Gagliardi. Nell’interno, con navata a forma ellittica, si conservano stucchi, tele e altre preziose opere barocche, oltre a un San Giuseppe seicentesco in argento. Nelle vicinanze è la chiesa di Sant’Antonio, gia Santa Maria La Nuova, con un bel portale ogivale in un fianco, residuo dell’antica chiesa in stile gotico, e un portaletto barocco. Nell’interno si può vedere ancora, nel portale della sacrestia, un altro resto dell’antica struttura.
Non lontano è il Giardino Ibleo, dalla cui balconata si godono magnifiche vedute dei monti e della valle del fiume Irminio. All’interno del giardino sorgono tre chiese: di San Giacomo, dei Cappuccini e di San Domenico o del Rosario. Poco prima dell’ingresso del Giardino Ibleo si trova il portale, unico resto della chiesa di San Giorgio Vecchio, in stile gotico-catalano, con la preziosa lunetta di San Giorgio che uccide il drago e nei due rombi laterali le aquile aragonesi.
All’interno del Giardino Ibleo, si trova la chiesa di San Giacomo che mantiene, delle tre navate che aveva nel Seicento, solo la navata centrale barocca, come d’altra parte il campanile. La chiesa di San Domenico ha un campanile di origine trecentesca decorato con maioliche colorate. La chiesa dei Cappuccini, ha una semplice facciata, l’interno della chiesa con tetto a capriate conserva una delle opere maggiori di Pietro Novelli chiamato il Monrealese: la “Madonna fra angeli e santi”.