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La costa sarda che da Gonnesa porta fino a Portixeddu è un susseguirsi di spiagge e di coste rocciose a picco sul mare. Questa costa ricca di miniere è fortunatamente ancora oggi poco interessata dallo sviluppo edilizio e presenta tratti di litorale selvaggio e spettacolare. La strada che permette la visita di questo tratto di costa è la SP 83 che comincia a sud di Iglesias nelle vicinanze del paese di Gonnesa. La strada inizialmente percorre il litorale regalando splendide vedute sulla spiaggia di Fontanamare e della costa selvaggia tra Nebida e Masua. Dopo Masua la strada entra per un tratto nell’interno. Dopo alcuni chilometri una deviazione verso il mare permette la visita della splendida Cala Domestica. Quindi si raggiunge Buggerru, la lunga spiaggia di Portixeddu e infine con una breve deviazione il roccioso Capo Pecora.
SPIAGGIA DI FUNTANAMARE
A circa 6 km da Gonnesa, lungo la strada che da Carbonia porta a Iglesias, troviamo la deviazione per i centri minerari di Funtanamare, Nebida e Masua; dal bivio dopo circa 4 km si arriva alla spiaggia di Funtanamare.
La lunga spiaggia è uno dei paradisi dei surfisti, sul lato destro si trovano i resti della fonderia di Funtanamare che trattava e fondeva i minerali estratti dalla miniera di Nebida della quale distava 5 Km, alla fonderia era annessa una laveria per il trattamento dei minerali.
Proseguendo lungo la strada che va verso Nebida e Masua, si ha un bel panorama sull’intera spiaggia di Funtanamare e sul lato opposto la vista spazia fino al Pan di Zucchero di Masua. Questo è uno dei più bei tratti di costa rocciosa della Sardegna.
DA VISITARE NELLA ZONA: Grotta di Santa Barbara, all’interno della miniera di San Giovanni (Gonnesa). La grotta consiste in un unico grande vano, le pareti della grotta sono completamente tappezzate da cristalli tabulari di barite bruno scuro. Il sito è visitabile esclusivamente su prenotazione. Biglietto: individuale € 12.00; ragazzi (6-12 anni) € 6.00; gruppi (superiori a 25) € 8.50; scuole € 6.00. Il biglietto comprende il servizio di guida al sito. Prenotazioni e informazioni: 0781.491300 e-mail segr.dir@igeaminiere.it
Galleria Villamarina (Monteponi). Lo scavo della galleria Villamarina iniziò nel 1852, essa incontra i due Pozzi più importanti della Miniera di Monteponi: il Pozzo Vittorio Emanuele ed il Pozzo Sella. Le visite si effettuano solo su prenotazione. Biglietto: individuale € 8,00; ragazzi (6-12 anni) € 4,50; gruppi (superiori a 25) € 6,00; scuole € 4,50. Prenotazioni e informazioni: 0781.491300 e-mail segr.dir@igeaminiere.it
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NEBIDA
Lungo la strada costiera che da Iglesias e Gonnesa porta ai piccoli centri minerari di Nebida e Masua, e alla miniera di Porto Flavia, si possono ammirare panorami costieri tra più affascinanti della Sardegna. Sorti nell’800 per lo sfruttamento dei giacimenti minerari, Nebida e Masua si trovano lungo la costa, in un paesaggio particolarmente suggestivo, che è dominato dal caratteristico Pan di Zucchero, un isolotto di calcare alto 133 metri che si trova proprio davanti a Porto Flavia. L’isolotto del Pan di Zucchero con gli scogli de “Il Morto”, di “S’Agusteri”, con altri più piccoli e con la falesia di “Punta de Is Cicalas”, è stato dichiarato monumento naturale.
Nebida conserva i resti della laveria Lamarmora. Dal paese di Nebida parte un sentiero panoramico circolare con vedute mozzafiato sulla costa sottostante e sui resti della laveria Lamarmora, dal sentiero si vede tutta la costa verso Nord fino allo scoglio del Pan di Zucchero di Masua. Dal sentiero panoramico è possibile raggiungere con una lunghissima scalinata i resti della laveria Lamarmora, posta in una suggestiva posizione lungo la costa di Nebida fu costruita nel 1897 dalla “Società anonima di Nebida” e utilizzata fino alla metà degli anni ’30. È un edificio costruito con pietra a vista che si sviluppa su alcuni volumi sovrapposti percorsi da grandi archi ed è completato da due alte ciminiere che la segnalano con evidenza, ai piedi della laveria sul mare sono visibili i forni di calcinazione.
Ci troviamo nel mezzo del Parco Geominerario del Sulcis Iglesiente, un area di 2.455 kmq facente parte del Parco Geominerario della Sardegna, nato allo scopo di tutelare il patrimonio tecnico, culturale e ambientale delle zone minerarie della Sardegna. L’area del Sulcis Iglesiente è, tra quelle inserite nel Parco, la più estesa e la più rappresentativa per varietà ed importanza delle attività minerarie che vi si sono svolte, infatti, fu uno dei maggiori distretti minerari dell’Europa occidentale, qui venivano estratti piombo, zinco, rame, argento, stagno, ferro e carbone.