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L’Ara Pacis è un altare che simboleggia storicamente la pace e la prosperità, la struttura è tra le più importanti testimonianze dell’arte augustea, fu costruita tra il 13 a.C. e il 9 a.C. per celebrare la pacificazione, ad opera di Augusto, dei popoli della Spagna e della Gallia meridionale, e inaugurata il 30 gennaio del 9 a.C..
L’altare, di cui si erano perse le tracce, fu ritrovato in corrispondenza di Palazzo Fiano (la costruzione dell’Ara, su decisione dello stesso Augusto, avvenne nel Campo Marzio settentrionale), la scoperta dei primi blocchi scolpiti risale alla metà del XVI secolo, ma fu solo nei primi anni del XX secolo che furono intrapresi scavi completi, conclusi nel 1938. L’altare fu collocato presso il Mausoleo di Augusto, a ridosso del lungotevere, luogo dove si trova ancora oggi. Nel 2006 è stata inaugurata la nuova struttura costruita per proteggere il monumento, progettata dall’architetto Richard Meier in acciaio, travertino, vetro e stucco, in sostituzione della vecchia costruita nel 1938.
L’Ara Pacis è formata da un recinto rettangolare lungo oltre 11 metri e largo oltre 10 metri, due entrate portano all’interno della struttura dov’è l’Ara vera e propria. Tutto il recinto, posto su un grande basamento marmoreo, è decorato con stupendi rilievi, suddiviso in due registri decorativi: quello inferiore vegetale, quello superiore figurato, con rappresentazione di scene mitiche ai lati dei due ingressi e con un corteo di personaggi sugli altri lati.
Tra le scene raffigurate nella parte Ovest del registro superiore, sul lato sinistro della fronte del recinto, si trova il pannello con la raffigurazione del mito della fondazione di Roma: Romolo e Remo vengono allattati dalla lupa alla presenza di Faustolo e di Marte. Sulla destra della fronte del recinto è il rilievo che raffigura Enea, che sacrifica ai Penati. Nella parte Est del registro superiore, a sinistra del lato est del recinto, si trova il pannello con la raffigurazione della Tellus, la Terra madre, cioè, secondo una diversa interpretazione, Venere, madre divina di Enea e progenitrice della Gens Iulia, cui appartiene lo stesso Augusto. Sui lati nord e sud, sono rappresentate due schiere di personaggi, che si muovono da sinistra verso destra, tra di essi compaiono sacerdoti, assistenti al culto, magistrati, uomini, donne e bambini. Il corteggio, su entrambi i lati del recinto, è aperto dai littori, seguiti da membri dei massimi collegi sacerdotali e forse dai consules. Subito dopo iniziano a sfilare i membri della famiglia di Augusto. I lati nord e sud del registro inferiore del recinto sono decorati con un fregio vegetale.
L’interno del recinto si presenta, come l’esterno, diviso in due zone sovrapposte e separate da una fascia decorata a palmette: nella parte inferiore la decorazione, sembra riprodurre il motivo delle assi del recinto in legno che delimitava lo spazio sacro. La parte superiore invece è arricchita da un motivo di festoni e teschi animali (bucrani) intervallati da paterae o coppe rituali. Si trova quindi l’altare, costituito da un podio di quattro gradini sul quale poggia un basamento. Sopra di essi si eleva la mensa, l’altare propriamente detto sul quale si offrivano in sacrificio gli animali e il vino.
MUSEO DELL’ARA PACIS:
Orario: Martedì-domenica 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Giorni di chiusura: Lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
Biglietti: Intero € 6,50. Ridotto € 4,50. Audioguida: disponibile in italiano, inglese, francese e spagnolo costo: 3,50 euro.
Il Museo dell’Ara Pacis fa parte del circuito Roma Pass e Roma & Più Pass.
Come Arrivare: Le stazioni METRO più vicine sono quelle di Flaminio e di Spagna della linea METRO A.